Pensieri Analogici: Osaka, le zone che non sai. Parte 1/3.


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Prima di tutto una breve ma doverosa introduzione. Questo non vuole essere un pezzo di stampo giornalistico, tutte le informazioni che vi trovate sono tratte da altri pezzi, i link alle fonti li troverete sopratutto nella terza ed ultima parte. Tutto tranne le esperienze personali che racconterò. Non è mia abitudine andarmene in giro a fotografare senzatetto, barboni, persone che se la passano in generale poco bene. Non critico chi lo fa, ma non è il mio campo d`azione, questa volta ho fatto un`eccezione.

Osaka. Una città che non definirei certo bella, ma con il passare degli anni e soprattutto grazie alla fotografia, ho imparato a conoscerla, a scoprire tante piccole cose che divergono dai soliti itinerari turistici.

nishinari 1 (1 of 21)Non sono mai stato il tipo da guida turistica, mi piace perdermi nei posti, specie quelli in cui vivo. Un giorno Steve ed io decidiamo di andare a fare qualche foto nella zona dello Shinsekai, veramente pittoresca. Sulla via del rientro scegliamo un percorso mai fatto, tornando indietro tramite una lunga diversione verso ovest. Camminando ci rendiamo conto che la zona si fa sempre più degradata, sempre più povera, ma si fa tardi, e torniamo a nord, per le solite strade. Non penso più a quella zona, quando mesi più tardi, pensando a dove andare a fare un po’ di foto, mi ritorna in mente, arrivo alla stazione di Osaka, controllo la mappa della linea JR e scelgo una fermata un po’ a caso, ma che intuisco sia nella zona che mi interessa. La “loop” line della JR mi piace, è quasi tutta all’aperto, ed ogni tanto riesco a vedere punti per potenziali esplorazioni future. La mia stazione, arrivato. E’ una bella stazione, una lunga banchina all’aperto. Mi dirigo verso l’uscita, passo i tornelli e prendo l`uscita a nord, sbuco in un sottopassaggio, ed immediatamente la puzza acre di piscio stantio mi fa storcere il naso.

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Non è qualcosa che si sente spesso in Giappone, almeno non così forte, è davvero nauseabonda. Esco, e capisco che non è il solito quartiere poco conosciuto, qui si respira un`aria completamente diversa, la povertà è sospesa nell`aria, è scritta sui muri, ce l`hanno addosso le persone che vedo. Appena sulla strada vedo una signora che dorme per terra, in una specie di rientranza; continuo a camminare, mi affaccio su un piccolo vicolo che porta ad un sotto passaggio, un signore con la bicicletta mi supera, si ferma all`ingresso del sottopassaggio e comincia a pisciare contro il muro. Lo fotografo, lo osservo e nel frattempo mi passa accanto un vecchio con un deambulatore, odora di qualcuno che non si lava da parecchio tempo.

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Ho già lo stomaco che mi si stringe, la sensazione di essere fuori posto mi accompagnerà per tutta la mattinata, la sensazione di essere scambiato per uno stronzo turista, venuto a fare qualche scatto ai poveri, a quelli che se la passano male. E forse è proprio così. Ma troppo spesso sento dire e leggo di un Giappone perfetto, alcuni studenti son persino convinti che, a parte rarissime eccezioni e magari a Tokyo solamente, i senzatetto in Giappone manco esistano (sentito con queste orecchie da alcuni ragazzetti all’università).

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Quindi rimango un po’ da quelle parti, a fare fotografie, pensando a questo pezzo, pensando di voler raccontare un pezzo di Osaka che non sempre si legge, senza pretese. Cammino per questo quartiere, la gente che dorme per terra è ad ogni angolo, è estate, siamo a luglio, è mattina ed il sole picchia forte anche se sono solo le 10:30. Ogni angoletto di ombra è occupato da qualcuno che dorme, o sta seduto per terra, o accovacciato, nella tipica posizione dei giapponesi, col sedere sui talloni.

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Incontro qualche banchetto, vendono cose assurde, segreterie telefoniche con lo scomparto per le cassette, VHS, per lo più sembrano tutti rottami, cose scassate, impolverate.

Mi domando chi mai comprerebbe ’ste cose qui. Una segreteria telefonica a cassette…….Ed ecco l`immancabile shotengai, è tutto proporzionato, non è così luminoso ed effervescente, i negozi son meno appariscenti e meno colorati, anzi, direi smunti, grigi. La luce che proviene dalla copertura in vetro fa apparire tutto grigiastro, verdolino, per lo più ci sono persone anziane, che davvero si trascinano. Una coppia di vecchietti è ferma a parlare, uno seduto su una bici, l`altro a piedi, un tizio sulla bici ha un piede sul pedale, la posizione gli lascia scoperta la caviglia, ha la pelle che si squama, si vedono i grossi pezzi di pelle secca che penzolano sulla caviglia, ha un sorriso tutto gengive, mentre chiacchiera con quello che penso sia un suo amico.

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Una sala giochi, non ci sono porte, ma dei semplici teli di plastica che immagino vogliano tenere dentro l`aria condizionata.

Un pachinko, questo è invece come tutti gli altri, passo accanto alle fotocellule delle porte che si spalancano, il consueto frastuono e la puzza di fumo stantio si riversano per un attimo all`esterno in quel lampo di anarchia che solo chi è passato davanti ad un pachinko sa come sia, di cosa odori. Penso che in questo posto molti troveranno qualche momento di salvezza apparente. Dentro il pachinko non conta niente, non esiste il tempo, ti ci puoi perdere dentro. Le macchinette, il frastuono, il fumo ti ipnotizzano e magari chissà, ogni tanto qualcosa la vinci e arrivi alla fine anche di questa giornata.

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Fine prima parte.

Parte 2

Parte 3

15 pensieri su “Pensieri Analogici: Osaka, le zone che non sai. Parte 1/3.

  1. Complimenti, un articolo davvero interessante. Ho letto molto di Muriel Jolivet e anche lei ha messo in luce molti aspetti di cui la maggior parte degli occidentali sono all’oscuro. Il Giappone, pur essendo un modello per molti aspetti, non è perfetto, anzi. Resta comunque un posto affascinante che tornerei a visitare volentieri.

  2. Ho girato anchio per un quartiere poco altolocato di osaka. Pagai la stanza 7 euro a notte, con un buono per l’onsen li vicina. Nella stanza microscopica c’era un tatami lercio, popolato da blatte. I corridoi dell’hotel erano molto lugubri e tutto era in alluminio. la reception aveva le sbarre, dietro, il gestone era molto gentile e parlava un ottimo inglese. la sera stessa sono arrivati due poliziotti che cercavano una persona e mi hanno fatto invano delle domande. Delle tue foto riconosco la seconda, se ricordo bene e’ un sottopassaggio della metropolitana. non mi ha scandalizzato molto la zona, anzi mi sono ambientato abbastanza bene, in un piccolo locale notturo ho passato una magnifica serata di karaoke con delle persone e molto simpatiche. Vi dico solo che una di loro aveva sempre con se un coniglio bianco che amava mettere il muso nel sake. e che vedere urinare la gente per strada in quella zona e’ molto comune. Anche perchè fatemelo dire, osaka non e’ una citta molto pulita.

    • Ciao, grazie per il commento. Beh direi che neanche a me ha scandalizzato, ma di sicuro non è il tipo di zone che si è abituati a vedere in Giappone. Di certo la percezione di cosa è una brutta zona, dopo anni ad esser vissuti qui, penso possa cambiare.
      Magari nelle altre due parti riconoscerai qualche altra foto! La seconda si, è sottopassaggio della metro. Urinare per strada in effetti non è considerata una cosa totalmente disdicevole, e mi è capitato davvero spesso di vedere persone, per lo più anziani o ragazzi un po sbronzi, che lo facevano, ma a giudicare dal fetore lì era proprio una cosa regolare! 🙂
      Ciao, grazie ancora.

  3. Pingback: Pensieri Analogici: Osaka, le zone che non sai. Parte 2/3. | BUROGU : Occhi sull`Impero

  4. Scusate ma non vorrei fare il bastian contrario(complimenti comunque per articolo e attendo con impazienza il resto)ma chi pensa che il Giappone sia perfetto ovunque secondo me vive su un altro pianeta senza offese……quello che hai descritto di Osaka l’avevo gia’ letto anche di altre metropoli giapponesi in altri blog di persone che ci sono state o che addirittura ci lavorano o ci si sono trasferiti da tempo;ma proprio qui in Italia di situazioni come queste nelle nostre citta’ da Nord a Sud e nelle zone periferiche di molte citta’ europee e non ce’ di molto ma molto peggio,a voglia a dire che Osaka non e’ pulita penso che anche a Tokyo o altrove le zone come queste ahime’ esistono.Comunque grazie mille per esserti addentrato in questi luoghi e averci fornito queste foto(anch’io se fossi stato uno di loro e uno straniero mi avrebbe fotografato o fissato mi avrebbe dato alquanto fastidio!!!!) di vita vissuta nipponica dove senz’altro la ricchezza e la popolarita’ non sono presenti ma la vita comune di persone come tante e’ fonte di curiosita’(per spezzare una lancia in favore di Osaka ci sono tantissimi posti stupendi e da visitare dato che alcuni amici che conosco ci sono stati o anche visitando blog ho notato che e’ una citta splendida e per dirla tutta io la preferisco a Tokyo).

    • nessun posto e’ perfetto ovunque, ma e’ questione di avvicinarsi a questa campanelliana perfezione. in giappone pare siano un po’ piu’ vicini a quell’ipotesi che vai citando, e un articolo come questo ricorda appunto che e’ solo una vicinanza. e lo sara’ sempre.. aggiungerei io. fare paragoni con l’europa credo sia molto pericoloso, dato l’abisso culturale che ci divide. difatti potrei chiedere a simone..: “ma non c’era di meglio da fare?”. ma poi capisco che ogniuno si affascina di quel che vuole, e non aveva tutti i torti quel tipo a corrergli dietro.. e chissa che quel rullino DOVEVA andare in malora…

      • La stessa cosa che ho pensato anche io per quanto riguarda il rullino 🙂 pero` solo una o due foto si son bruciate, altre hanno solo i bordi un po rovinati. Ma va bene cosi`.
        Concordo anche sul fatto di fare paragoni o meno. Come ho scritto anche a Crimaro75 le bellezze che si trovano in Italia, ma anche piu` genericamente in Europa, son diverse.
        La cosa che veramente non vorrei e` che questi post venissero presi come un modo di gettare ombre sul Giappone, questo non e` il mio intento. Voglio solo raccontare quello che ho visto. Ho visto anche un sacco di belle zone, ma son sicuro che se ne puo` leggere molto piu` spesso e molto piu` facilmente.
        Grazie anche a te per i commenti. 🙂
        Vi aspetto al prossimo pezzo!

    • Ciao Crimaro75. Grazie per l`apprezzamento e per il tuo commento.
      Purtroppo le persone che credono che il Giappone sia un paese perfetto esistono, e ne conosco tante. Non ho voluto fare questo post solo per contraddire questo luogo comune, ma semplicemente per offrire un altro aspetto della realta`. Ovviamente anche in Italia ci sono posti del genere, anche peggiori, e in altre parti del mondo questi sembrerebbero quartieri residenziali, quindi non farei un paragone con altre situazioni (sebbene ovviamente ci voglia un “migliore” ed un “peggiore per mettere il tutto nella gisuta prospettiva).
      Vorrei specificare, cosa che non ho fatto nell`articolo perche` reputo comunque un po inutile a mia discolpa, e` che non ho mai puntato la macchina fotografica ad una singola persona, non ho neanche fatto una foto dove appariva il tizio che mi ha poi seguito. Nel prossimo post offriro` anche uno spunto di riflessione o discussione sull`argomento.
      Son sicuro anche che di queste cose se ne legge in tanti altri blog, ma ho voluto anche io dire la mia, di sicuro e` piu` facile leggere delle zone belle di Osaka piuttosto che di questa, e penso sia giusto che si sappia che esistano, che queste persone ci sono. Mi pare cmq che l`intento del mio pezzo sia stato finora non travisato, per fortuna.
      Per quanto mi riguarda Osaka e` una citta` brutta, dalle architetture spesso terrificanti, sopratutto per chi viene dall`Italia, dove la bellezza e` dietro ogni angolo. Ma, se ci si vive, se si impara a conoscere si puo` guardare con occhi diversi, si puo` trovare la sua bellezza, che indubbiamente e` meno ovvia rispetto ad esempio a Kyoto, o Nara, o altri posti simili. Per quanto mi riguarda Osaka mi piace moltissimo, ci passerei le giornate ad esplorarla, a scoprire nuovi angoli.
      Grazie ancora per il commento! Lunedi` prossimo l`ultima parte, spero vi piacera`, ci saranno un sacco di notizie sulla zona di cui si parla nelle prime due parti.

  5. Mi scuso con voi se ho voluto fare paragoni con altre realta’ ma amando infinitamente il sacro Nippon mi son sentito di scrivere questo mio pensiero…..poi io molto probabilmente a livello culturale non sono molto altolocato pero’ se posso mi piacerebbe sapere xche’ e’ pericoloso fare paragoni con l’Europa e anche questa differenza culturale appunto se e’ cosi’ marcata tra appunto vecchio continente e il Giappone.Grazie ancora per eventuali risposte.

    • Ferma tutto. Mettiamo in chiaro subito che non e` necessario tirare in ballo il livello culturale di nessuno. Per quanto mi riguarda spero di non aver dato delle risposte che parevano provenire da qualcuno che la sa piu` lunga degli altri. Non e` cosi` e se cosi` e` stato interpretato qualcosa, riparliamone :). Seriamente nessuna pretesa di essere meglio o peggio di chiunque.
      Per quanto riguarda i paragoni, non e` vietato farli, ci mancherebbe, e servono per contesutalizzare ogni cosa che abbiamo intorno, altrimenti sarebbe impossibile, o quanto meno difficile, dare giudizi su cosa ci piace o cosa non. Dicevo che fare paragoni in questo caso non porta granche` alla causa, perche` se diciamo che in Italia ci son situazioni peggiori, allora io posso dire che in Colombia, o in India o ditelo voi, si sta molto peggio. Poi i paragoni si possono fare, ma a che pro? In che modo contribuiscono a questo specifico post? Tutto qui, non era ne un divieto, ne una severa critica.

    • Per quanto riguarda la differenza culturale, direi che siamo d`accordo che esiste. Nessuna delle due culture e` meglio o peggio, sono diverse. Sarebbe come paragonare un cane ad un gatto. Il cane e` un cane, il gatto e` un gatto. Chi preferisce uno, chi l`altro, chi ama entrambi, ma chi puo` dire cosa sia meglio o cosa sia peggio? Almeno questo e` quello che penso io a riguardo della differenza culturale tra Giappone e vecchio continente.

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