Ciao a tutti, come state?
Negli ultimi tempi, il Giappone è continuamente al centro delle cronache internazionali per una serie di fenomeni meteorologici estremi. Continua a leggere
Ciao a tutti, come state?
Negli ultimi tempi, il Giappone è continuamente al centro delle cronache internazionali per una serie di fenomeni meteorologici estremi. Continua a leggere
Su Asahi Shinbun è uscito un articolo interessante che non solo fa il punto della situazione sui detenuti in attesa di esecuzione, ma chiarisce anche una domanda “capitale”: perché i condannati a morte in Giappone restano in cella in una condizione sospesa anche per decenni? È solo un gioco crudele?
(la nota e spesso criticata politica di comunicare l’esecuzione solo la mattina stessa è in teoria intesa a accorciare il più possibile lo stato di panico conseguente alla consapevolezza che si sta per morire, anche se il fatto che si è prossimi al momento viene lo stesso suggerito da dettagli e procedure sui quali non mi addentrerò in questo breve articolo)
Per “Gakideka”(lo sbirro moccioso), manga di grande successo negli anni 70 di Yamagami Tatsuhiko, pronunciare sentenze di morte (死刑 shikei) era un marchio di fabbrica
(Dedicato all’amica Tatiana Vicentini. Mentre scrivevo mi è venuto spontaneo pensare che, in una situazione del genere, avrebbe saputo trovare battute migliori delle mie).
Eccomi sempre qui alla scuola guida giapponese.
Qualche giorno fa ho terminato le lezioni di teoria, e – sempre nello stesso giorno – mi hanno dato il modulo da compilare per chiedere di partecipare all’esame. A quanto sembra, il mio modo di guidare dovrebbe aver raggiunto un livello accettabile…
“Allora farò il test per il permesso di guida?”
(Quel pezzo di carta che mi serve per poter guidare fuori dall’autoscuola)
“Si, ma prima deve superare il test di prova”
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Tempo di pistolettate, tra la più potente associazione yakuza (o meglio bōryokudan暴力団, “gruppi violenti” o hanshakaiteki seiryoku 反社会的勢力 “Anti-Social Forces”, come vuole la dizione legale), lo Yamaguchi-gumi 山口組di Kobe e il gruppo che dallo Yamaguchi si è reso indipendente, il Kobe Yamaguchi-gumi 神戸山口組 (non è un gioco di parole, ma probabilmente l’orgogliosa riaffermazione della proprio identità: “siamo noi, i veri Yamaguchi di Kobe”… probabilmente). E di pistolettate, in Giappone, checché se ne possa dedurre dai film, in genere se ne sentono molto poche. Continua a leggere
Oggi ricorre il quinto anniversario del terremoto del Tohoku, nel nordest del Giappone e del successivo incidente alla centrale di Fukushima. Riassumiamo qui la situazione attuale rimandando ai vari articoli in cui è stato trattato questo tema nel corso degli anni:
(post condiviso su http://www.casolino.it e scientificast.it)