(puntata 43) di Michele Pinin
le cose lunghe diventano serpenti
Dicono che per attraversare il fiume dell’adolescenza e diventare una persona matura, sia necessario non sentire più il bisogno di avere un nemico. Sembra questa la differenza fra una persona matura e una che, nonostante il passare degli anni, non riesce a diventarlo. Sembra facile, ma non lo è.
Proprio come guadare un fiume senza altri mezzi che le proprie braccia e gambe. Viene spontaneo frugare fra i ricordi e chiederci: quante volte abbiamo guadato un fiume? Uno vero, magari in montagna facendo trekking, con lo zaino sulle spalle.
Il fiume, nel nostro caso, è quello impetuoso degli anni dell’adolescenza che rischia di trascinarci verso il mare delle decisioni sbagliate. Alcuni lo attraversano facendo come i castori, radunando rami e arbusti, costruendo delle mezze dighe fra cui saltare e raggiungere in qualche modo la riva opposta. L’importante, sostengono, è arrivare dall’altra parte. Se bastasse saltare in qualche modo dall’altra parte, andare avanti con gli anni, crescere senza maturare, non si sentirebbero frasi come queste: ha 40 anni suonati e si comporta come un ragazzino.
Sembra che la mossa decisiva, sia scegliere il momento giusto, immergersi nelle acque del fiume fino all’ombelico e con la forza delle gambe e magari delle braccia, se per un pezzo serve nuotare, raggiungere l’altra parte del fiume.
C’è chi, invece, sostiene che senza un nemico, la vita non valga la pena di essere vissuta. Meglio avere sempre un nemico davanti; un limite da raggiungere e superare, ti obbliga a migliorare. Ecco perché girano frasi come queste: dobbiamo avere sempre nuovi obiettivi, è necessario alzare l’asticella. Continua a leggere