
Olympus XA and Olympus mju: II
Disclaimer: non lanciatemi le maledizioni, non invidiatemi in modo malsano. Sarà pur vero che molte di queste le ho prese a prezzi stracciati nelle junk box, ma sono il frutto di una costante caccia, paziente ricerca e soprattutto: qui vedete solo quelle buone ma ogni tanto la “sola” la prendo io pure.
In ogni caso vediamo come andare a caccia di macchinette ancora utilizzabili nelle junk box.
Innanzitutto: la cassetta degli attrezzi.
1) Panno “abusable”
2) Piccolo cacciavite (Uovo di pasqua di qualche anno fa)
3) Monetina da 1 Yen
4) Mini-torcia a led (del 100Y)
5) Set delle più comuni batterie: LR44, normali batterie piccolette, CR123A, per la maggior parte delle moderne compatte, CR2 questa è richiesta da alcune, ad esempio dalla Ricoh R1, MRB625, ad esempio Pentax Spotmatic, V635U (o LR 9) varie macchine, Canonet (QL17, QL19 etc) Konica Auto S2, Auto 1.6, Minolta SRT 101, etc etc.
6) Spilletta di Viva La Mort: non mi direte che quel rosso ci sta male sul panno blu!?

Kit
Come ho già menzionato in un precedente post, solitamente le macchine che stanno nel junk non vengono controllate dalle persone del negozio. Ci sono quindi delle buone probabilità di trovare qualcosa di utilizzabile.
Sicuramente la prima cosa da fare è individuare dei modelli interessanti, o modelli nei quali siamo interessati. Per quanto riguarda le compatte moderne con autofocus, personalmente qualsiasi cosa che costi dai 100 ai 500 yen ed abbia una lente fissa, rappresenta una buona preda. Per le rangefinder sta molto ai gusti personali, di solito si trova un po’ di tutto, se avete voglia di cimentarvi con la riparazione, sicuramente la Konica C35 è quella da cui cominciare.
Compatte moderne.
Prima cosa controllare che la lente sia in ordine, niente graffi, niente muffa, niente o pochissima polvere. Verificare ovviamente l’aspetto esteriore, ha preso botte? Parti della plastica rotte? Cercare eventuali crepe che possano far filtrare la luce nello scomparto film. Aprire lo scompartimento del film e controllare che sia in ordine, o al massimo ripulibile con facilità. Mi raccomando controllate bene la lente anche nella parte interna. Identificare il tipo di batteria, pescate nella borsa, schiaffatecela dentro e accendete, o provateci. Controllate che metta a fuoco correttamente, puntate la macchina verso un soggetto vicino e scattate, osservate la reazione, puntatela verso un soggetto lontano e cercate di capire se sta mettendo a fuoco correttamente. Esposizione: puntate la macchina verso una sorgente di luce, avvicinatela parecchio per essere davvero sicuri, e scattate, se possibile controllate se il diaframma si chiude correttamente. Fate la stessa cosa puntandola contro una zona buia, o mettendo la mano davanti a dove dovrebbe esserci la celletta per la lettura dell’esposizione. Dovrebbe risultare un tempo più lungo di scatto, diaframma più aperto e così via. Controllate il display, tutte le caselle sono leggibili? Se si perfetto, se non lo sono cercate di capire se la macchina può ancora essere usata indovinando (in modo esatto, accurato) quali impostazioni state usando. A volte è semplice, a volte no. Se è una macchina decente, ed il costo è basso, potete rischiare.
Macchine trovate con questo metodo sono le seguenti.
Una ricoh R1, ottima, questa possiede un simpatico sistema che permette di pasare da una lente di 30mm ad una di 24mm. Quella da 24mm è associata a foto panoramiche, quindi quando viene selezionata viene fuori una mascherina all’interno della camera del film che da un taglio panoramico alla foto. Era una caratteristica molto in voga negli anni passati. Totalmente inutile, potreste fare la stessa cosa tagliano via con le forbici o con photoshop le due strisce sopra e sotto. Il bello è che si può facilmente “hackerare”, ed avere così un 24mm. Ne parlerò meglio in una piccola review.
Sorellina, la Ricoh10 entrambe comprate a 500Y. Il bello di queste macchine è che spesso il display smette di funzionare correttamente. Si possono capire in ogni caso alcune funzioni principali, e la macchina risulta utilizzabilissima. Inoltre, udite udite, spesso il display ricomincia a funzionare correttamente quando usata regolarmente (cosa che è successa con la mia. Mi spiego tra parentesi. Il vecchio proprietario la lascia sul comodino funzionante, arriva l’era digitale, non la usa più per secoli, un giorno la riaccende, vede che il display non funziona. La porta al negozio, la lascia come junk. Arrivo io, la prendo, la uso, il display, contento ancora una volta, ricomincia a funzionare. Cominciano a riapparire un po’ di lineette, alla fine compare ancora una volta tutto).
Olympus mju: II. Decisamente tra le prede migliori. Trovata a 300Y, con la batteria piena dentro, accesa, ho scattato ho visto che funzionava bene, portata a casa! Indubbiamente un affare colossale, contando che usata si trova intorno agli 8000Y. Non è tra le mie preferite, il flash è sempre troppo felice di partire, con qualsiasi condizione di luce. Insomma, ce l’ho, son contento, l’ho usata, ottima lente, ma non è tra quelle che scelgo da metter in tasca. Metto qui anche la Olympus XA, mi è stata venduta come “probabilmente non funzionante” a 2500 yen, ma in realtà è una bellezza, nuova di pacca. Ho solo cambiato la spugna per l’isolamento del comparto film, per il resto va che è unafavola.
Un po’ di paccottaglia ancora da provare, 100Y per la minolta’s (non mostrata qui), 300Y per la Fuji Cardia one touch, e così via.
Come sempre il bello viene all’ultimo.
Yashica Slim T. Conosciuta nel resto del mondo come Yashica T4. Macchina resa famosa dal famigerato Terry Richardson, fotografo di moda che usava praticamente solo questa, o principalmente questa macchina, per le sue sessioni di shooting.
Questa trovata a 400Y, sempre nel junk. Ho avuto modo di provarla recentemente, ed è una vera bellezza. Il flash è piuttosto scaltro e sembra davvero funzionare quando occorre. Ho ritirato un rullino da poco ed un altro lo prenderò domani, sarei quasi tentato di far uscire in ritardo Pensieri Analogici per includere qualche scatto. Ma poi magari son delle schifezze, quindi almeno per motivi scaramantici eccomi qua.
Passiamo alle Rangefinder.
Qui le conquiste si fanno decisamente più rade, non rischio mai troppo ormai, troppe sole ho preso.
Konica C35 Flashmatic NERA (notare…è nera, è sexy, è una bomba). Quello che mi piace della Konica è che il nero non è lucente, ma opaco, il che la rende davvero elegante. Solitamente non sono di quelli che ha un debole per le macchine nere, anzi, al contrario preferisco quelle silver, ma questa..uhhh questa è decisamente bella.
Comprata per la bellezza di 2500Y, nel junk, ma era davvero senza un graffio. La cella di silicio era morta, ne ho preso una funzionante da un’altra pagata 300Y e messa davvero male, ed eccola qui, funziona che è un piacere.
Canonet QL17 GIII. Presa nel junk per 1000Y. Avevo la batteria sua con me, messa dentro, ho fatto
tutte le prove di rito, funzionava tutto regolarmente. Unico problema, il vetro del viewfinder spaccato (non so se si nota dalla foto li davanti) e un po’ di polvere e schifezze varie qui e la. Isolamento della camera del film da rifare. Insomma, con una bella pulita è tornata come nuova. La QL17 nera è piuttosto rara, la QL17 GIII, non tanto, anzi, piuttosto comune, anche se non quanto il modello silver. Ottima lente, adoro lo shutter, ha una consistenza perfetta sotto la pressione dell’indice. Anche peso e forma sono perfetti per stare comodamente in mano, non è troppo piccola ne troppo grossa. Una goduria da usare!
Dulcis in fundo, la Minolta Hi-Matic E, con niente di meno che il mitico Rokkor 1.7, una lente spettacolare. Questa presa per 900Y, con una bella pulita al comparto batterie (pieno di ossido e ruggine) è tornata a fare il suo sporco lavoro!
Bene questo è quello che ho trovato sinora di funzionante, temo a mostrare le scatole con i vari “work in progress” per sistemare diverse rangefinder. Alcune devo dire che son veramente toste, ma prima o poi, qualcuna la sistemerò.
Buona caccia a tutti!!

Olympus mju
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