Instagram alla giapponese (seconda parte)


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In Giappone si va per vedere Tokyo. Da qui non si scappa! E semmai avanzasse del tempo si deve assolutamente andare a visitare Kyoto. E quando ci si ritrova con dell’altro tempo libero, come possiamo comportarci? Mai pensato a un giro in campagna?

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Non vengo da una grande città, non sono particolarmente entusiasta all’idea di trovarmi circondata da centinaia di persone quando attraverso la strada, ed ho la fortuna di vivere nel Kansai. E, a parte Osaka, Kyoto e Kobe, il Kansai è in gran parte composto da centri agricoli.
Ovviamente, anche la cittadina in cui vivo non fa eccezione alla regola. E, vista la mia premessa potrei aggiungere 
anche un “per fortuna”

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Forse sentir parlare di un paesino agricolo, fondato poco più di quarant’anni fa per riunire una zona che risultava divisa fra le prefetture di Osaka, Nara e Kyoto, e che conta “soltanto” centomila abitanti può sembrare strano, ma la realtà è proprio questa. La zona è in maggioranza agricola, i campi (specialmente dalle mie parti) sono presenti ovunque e curati tutto l’anno, esiste qualche difficoltà di spostamento se non si dispone di una macchina (per fare un esempio, vi dico che il tragitto da casa nostra a quella dei miei suoceri – in macchina non porta via più di dieci minuti – se si decide di spostarsi coi mezzi porta via circa un’ora…). 

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Una cooperativa locale acquista i prodotti agricoli dai contadini di tutta la Prefettura, e li rivende ai negozi: non si può dire che il prezzo finale sia particolarmente conveniente (in Giappone la vendita di frutta e verdura si svolge “a pezzo”, e capita molto spesso che il prezzo di vendita non sia molto attraente) ma acquistare prodotti locali è comodo! Il lato positivo per il consumatore, oltre a una certa indipendenza a livello alimentare (non solo gli agricoltori locali, molti abitanti possiedono almeno un orticello che coltivano, ovviamente, con ottimi risultati), è la possibilità di respirare la natura anche durante una semplice passeggiata. Mi piace camminare fra le risaie, sentire il profumo del riso maturo, e vedere le libellule, oppure in primavera passeggiare fra i ciliegi in fiore e apprezzarne il profumo, mentre provo a scoprirne ogni varietà. Tutti i gusti sono gusti, ma meno male che esiste un Giappone della mia misura! 


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Per concludere.
Quando sono arrivata qui per la prima volta, avevo fatto delle ricerche e scoperto che, una delle tante battaglie epiche fra divinità si era svolta sulla cima più alta fra quelle che circondano la mia cittadina. Con un certo orgoglio (“So qualcosa del posto in cui vivi”) ne avevo parlato col mio ragazzo, che mi aveva risposto con un’alzata di spalle… Allora non sapevo, ora me ne sono resa conto: chi vive qui ha una mentalità molto pratica, non si perde in chiacchere e nemmeno in difficili memorizzazioni di battaglie fra divinità.

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Dopo cinque anni di vita giapponese cosa volete che vi dica?
Ringrazio ogni giorno di aver cominciato studiando la lingua, e non rimpiango mai la spesa (decisamente elevata) sostenuta: sono una gran chiacchierona, e non avrei mai sopportato di non poter parlare con chiunque! (Non so se è chiaro, ma vi consiglierei di diffidare da tutti coloro che sostengano che si può vivere in Giappone senza parlare la lingua: se desiderate un lavoro, e una vita in comune con gli indigeni, contare su una presunta conoscenza della lingua inglese potrebbe portarvi a delle grosse delusioni!)conclusione2Vivere qui mi piace, adoro il nostro appartamento che diventa ogni giorno sempre più stretto, e i nostri vicini cordiali e ben disposti. Mi piace avere intorno tanta campagna, e questo rende più sopportabili tutti quei piccoli inconvenienti striscianti che la vita immersi nella natura può comportare.
Vi è mai capitato di trovare un serpente, che vi attende al varco quando vi accingete a stendere il bucato? Conoscete la differenza fra un comune scarafaggio (scegliete voi tipo e colore) ed un “kabuto mushi” (una sorta di scarabeo, molto apprezzato dai bambini giapponesi, che ne fanno un animaletto da compagnia)? Il secondo è stato ospite della mia veranda! 
E un centipede nel lavandino del bagno? Ah, dimenticavo che i centipedi di solito si spostano in coppia, quindi il secondo si troverà in qualche altra parte della casa, cercate di non sorprendervi troppo! 

Che cosa mi riserverà il futuro? Per prima cosa un lavoro da reinventare (credo che succeda un po’ a tutti dopo una maternità) e – temo – un trasloco, e poi chissà… Ma non temete, in ogni caso resteremo in zona: ora che ho trovato il mio posto in campagna non lo lascio di certo!! (“Scarafaggi, non vi temo, hahaha!”)

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