Chi siamo

Chi scrive su BUROGU o collabora alla realizzazione di questo progetto di informazione sul Giappone?

BUROGU nasce dalla comune esperienza dell’essere membri di una “popolazione giapponese di origine straniera”, unione rafforzatasi dopo le vicende legate al terremoto  del marzo 2011 e cementata dalla fiducia e rispetto reciproci che animano il gruppo di BUROGU.

Il gruppo di autori di BUROGU è composto, in questo momento,  per lo più da residenti italiani nel Paese del Sol Levante. Si tratta  di persone a contatto quotidiano con i pregi e difetti di questa nazione e, soprattutto, con esperienza giornaliera e di lunga durata con le problematiche e le particolarità del Giappone.

Le esperienze personali e soggettive sono  abbinate ad un accesso diretto alle fonti di informazione dirette ed in lingua originale:  giornali, siti, riviste, TV, radio…

Al momento questo è l`elenco, in ordine alfabetico, della redazione di BUROGU:

Giulio Bertelli
Alessia Bianciardi
Marco Casolino
Alessandro Clementi
Simone Dedola
Deniz Kara
Daniela Matta
Federico Mosoni
Michele Pinin
Gianluca Sanvido
Deborah Trombetta
Alberto Vicentini
Tatiana Vicentini

BUROGU si riserva la possibilità di ospitare articoli e collaborazioni di autori esterni alla redazione preferendo naturalmente articoli di residenti in Giappone di particolare valore informativo.

15 pensieri su “Chi siamo

  1. Complimenti sito ben fatto e comprensibile a tutti. Io vivo nel Kansai da 3 anni e mi rendo conto vedendo i vostri post di non sapere nulla sul Giappone . Arigatoooouuuuu

  2. Buon giorno amici, sono contenta di conoscervi. Mi piacerebbe sapere che lo spirito di solidarieta’ tra ITALIANI residenti in Giappone serve veramente di aiuto ,perche’ ci sono connazionali che dopo il terremoto si trovano veramente in difficolta’. Vi seguiro’ con interesse. Buon lavoro. Gianna

    • Ciao Gianna, e grazie delle parole. La solidarietà, “in nuce”, c’è sempre stata. Queste occasioni, in rete, la stanno coltivando nel migliore dei modi, le danno modo di esprimersi. Anche per noi è molto importante.

  3. Scoperto solo ora, seguirò il blog. In due abbiamo girato il Giappone da nord a sud. E’ stata una sorta di pellegrinaggio avendo sognato e preparato il viaggio per anni attraverso la letteratura giapponese. Un pellegrinaggio dentro di sè perché ancora oggi in ogni giorno c’è una parte di Giappone che entra nei gesti e nei pensieri. Mi rendo conto di avere una visione assai parziale e superficiale ma il fascino è enorme. Forse il fatto di non viverci alimenta questi pensieri e per questo il vostro blog è importante. Grazie.
    Ale55

  4. Buongiorno, bellissimo Blog che seguo con estremo interesse. Approfitto già sin d’ora della Vostra esperienza e conoscenza del Giappone ( e della Vostra disponibilità ) per chiedere: quale ritenete sia il periodo più adatto per visitare il Paese del Sol Levante ( atteso che abbiamo un bimbo di 20 mesi ) ? E da ultimo : nel caso di figli “bilingue”, come avete affrontato il problema ? Scusate ” l’invadenza “, ma ritengo molto importante acquisire notizie ed informazioni da persone profonde conoscitrici del Paese in cui vivono. Grazie per l’attenzione

    • Grazie per i complimenti, che sono sempre graditissimi.
      Considerando l’idea di un viaggio in Giappone con un bambino di 20 mesi, per prima cosa occorre valutare gli aspetti economici: fino ai 23 mesi il bambino viaggia gratuitamente (o quasi – per esempio Alitalia fa spendere per il bambino il 10% del costo del biglietto del genitore). Dai due anni in poi il costo del biglietto del bambino puo’ raggiungere il 75% del costo del biglietto dei genitori.
      Per quanto riguarda il periodo, viaggiando con un bambino piccolo bisogna evitare estate e inverno. A mio parere la primavera, a partire dalla prima settimana di aprile in poi, e’ il periodo piu’ adatto sia per temperatura che per luminosita’ delle giornate (e quindi possibilita’ di visitare piu’ di una localita’ per poi tornare alla base in tempo per mettere a letto il figlio).
      In Giappone esistono, praticamente ovunque, bagni attrezzati con fasciatoi, salette in cui si puo’ allattare e ristoranti (e altri locali) che forniscono un seggiolone che permette ai figli di mangiare coi genitori. Insomma, uscire la mattina, e stare in giro tutto il giorno e’ possibile.
      Per quanto riguarda la seconda domanda, il metodo piu’ adottato in caso di bilinguismo e’ quello di dividere i ruoli, e far usare a ciascun genitore la sua lingua madre. Vivendo all’estero l’italiano finisce per diventare la lingua debole, e capita che i figli di italiani in Giappone, per varie ragioni, ad un certo punto si rifiutino di parlare italiano. Nessuna certezza, quindi, solo il nostro impegno per non far dimenticare ai nostri figli una parte della loro eredita’ culturale.

    • Grazie innanzitutto di seguirci e dei complimenti.
      La nostra pagina Facebook di riferimento e` “Italiani in Giappone”, la pagina degli italiani residenti in Giappone a questo link:
      https://www.facebook.com/italiani.in.giappone

      Facebook e il blog sono due strumenti molto diversi, sul blog le informazioni restano in modo piu` duraturo mentre su FB vengono pubblicati contenuti per una fruizione piu` immediata tipo immagini, news eccetera.

  5. Ho vissuto a Tokyo dal gennaio 2001 a febbraio 2004.
    Mio marito lavorava in Ambasciata, e li’ mi sono sposata il 2 Aprile 2001.La nostra casa era a Minami Azabu (Homat Rex) proprio di fronte all’ Arisugawa Park. Per me e’ stato un periodo bellissimo, e anche se sono ritornata diverse volte ho sempre una nostalgia grandissima….vi seguiro’ con attenzione e Buon Lavoro!

  6. Buongiorno a tutti,
    mi chiamo Giulia e vi scrivo da un agenzia di viaggi in Italia.
    Abbiamo organizzato un piccolo gruppo che farà un tour del Giappone a Marzo per la fioritura dei ciliegi. Abbiamo fatto grandi sforzi per organizzarlo ma soprattutto visto il periodo di crisi che attanaglia il nostro paese abbiamo fatto il possibile per ottenere un buon prodotto ad un prezzo accessibile ai nostri clienti. Purtroppo ci siamo resi conto che se inserivamo escursioni guidate il prezzo saliva tantissimo perciò abbiamo preferito non inserirle. Anche se il gruppo sarà accompagnato da una nostra esperta collega delle visite guidate sarebbero il massimo! Ho letto un articolo dove diceva che in Giappone molti studenti e non Italiani sono disposti a fare da “guide” senza percepire un compenso, o comunque ricevendo in cambio un piccolo presente (magari dall’ Italia!).
    Me lo confermate?
    …e se sì riuscireste a mettermi in contatto con questi ragazzi??
    Vi ringrazio e Buona giornata a Tutti!
    Giulia

    • Ciao Giulia,
      ad occhio e croce forse è difficile che qualcuno voglia farlo gratis. Se sono ragazzi giovani sono quelli più squattrinati. Comunque, forte del cambio a favore e del fatto che non dovresti pagare le spese di viaggio spero ci sia qualcuno che voglia rispondere. Ti suggerirei di provare anche sul gruppo FB “itaRians”, frequentato da gente che più o meno vive in Giappone.
      in bocca al lupo!
      m

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